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bungee junping, sport estremo

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nik-rail
view post Posted on 19/1/2009, 21:05




Il bungee jumping (o bungy jumping; in italiano anche salto con elastico) è un'attività sportiva che consiste nel lanciarsi da un luogo elevato (per esempio un ponte) dopo essere stati imbracati con una corda elastica. Un'estremità della corda è fissata al corpo della persona che si lancia (in genere alle caviglie) e l'altra al punto da cui avviene il lancio.

La pratica nasce come rituale d'iniziazione nell'Isola di Pentecoste, facente parte dell'arcipelago delle Isole Nuove Ebridi (che attualmente formano la repubblica di Vanuatu), a largo dell'oceano Pacifico. Chi lo pratica al giorno d'oggi invece lo vive come un gioco e si lancia per provare emozioni, "sentire l'adrenalina", sfidare la forza di gravità e superare i propri limiti. Dal 1993, anno in cui venne costruito il primo elastico da lancio, più di un milione di persone nel mondo si è lanciato e si è abbandonato alla forza gravitazionale.

I primi salti vennero effettuati negli anni Settanta ma erano illegali; si usavano cavi di caucciù, non molto sicuri. Oggi l'attrezzatura consiste di materiale da alpinismo omologato e materiale specifico da bungee.


L'Elastico [modifica]

L'elastico del bungee jumping viene fissato alla piattaforma e alle caviglie del saltatore (tramite 2 cavigliere) ed è costituito da una piattina (una striscia di venti fili di lattice incollati) passata circa cinquanta volte tra due anelli; una seconda serie di piattine viene poi applicata alla prima, per rinsaldare la corda ottenuta. L'elastico può estendersi fino al 650% della sua lunghezza iniziale e pesa all'incirca 50 Kg. Nonostante offra una sicurezza pressoché totale per circa 1000 lanci, viene comunque sostituito dopo poco più di 200 salti. Il costo medio di un elastico è di all'incirca di 4000-5000 €. A seconda del peso del lanciatore viene utilizzata una corda diversa.

La corda di sicurezza [modifica]

Questa parallela all'elastico ed è una corda da alpinismo ad alta resistenza agli strappi. Nel caso l'elastico dovesse rompersi, entra in gioco la corda di sicurezza, legata al saltatore tramite un imbraco da alpinismo.

L'imbracatura [modifica]

L'imbracatura è composta da 2 elementi: cavigliere e imbrago da alpinismo. Le cavigliere sono di tessuti ad alta resistenza, fissati tramite del velcro e munite di strisce che consentono l'aggancio, tramite moschettoni, all'elastico. L'imbrago d'alpinismo invece viene fissato al bacino e al torace, questo serve solo da attacco alla corda di sicurezza.

Controindicazioni [modifica]

Con controindicazioni si intende quell'insieme di affezioni o patologie non compatibili con la pratica di questo sport.

* cardiopatie di qualsiasi natura: agitazione e paura, la forte accelerazione, lo strattone del primo rimbalzo possono interagire
* ipertensione arteriosa: agitazione e paura, la forte accelerazione, lo strattone del primo rimbalzo possono interagire
* sincopi o svenimenti di qualsiasi natura: questo può creare grossi problemi nella fase di recupero del saltatore
* alterazioni strutturali delle vie arteriose e venose: a causa della forte decelerazione e strattone.
* danni dell'apparato osseo, muscolo-tendineo e delle articolazioni: lo strattone può creare grossi danni, in presenza di ulteriori stati patologici
* patologie otorinolaringoiatriche con disturbi dell'equilibrio: i centri vestibolari vengono sollecitati dallo strattone e dai rimbalzi
* patologie neurologiche centrali e periferiche (paralisi, paresi, epilessia, ecc.), psicosi, nevrosi importanti
* patologie dell'apparato genito-urinario
* stato di gravidanza: forte decelerazione del feto, rischio di distacco della placenta, lesioni al feto...
* patologie oculistiche (miopia grave, miopia degenerativa, glaucoma, ecc.): a testa in giù aumenta l'afflusso di sangue agli occhi
* soggetti sotto l'influsso di droghe e alcool

Preparazione [modifica]

Una volta giunti sul sito di lancio è ormai prassi dovere compilare e firmare una serie di documenti che non solo declinano la ditta da ogni responsabilità ma autocertificano lo stato di buona salute. Fatto questo si dichiara il peso e si viene imbragrati per il lancio. Fuori pedana si viene fissati all'elastico tramite le 2 cavigliere e alla corda di sicurezza tramite l'imbragatura d'alpinismo. Fatto questo viene spiegato il salto e si viene accompagnati alla pedana di lancio. Qui tramite un countdown si riceve l'ordine di lancio.

Il lancio [modifica]

Si svolge da una pedana opportunamente fissata alla zona di lancio (ponte o gru che sia). Seguiti sempre dal personale si viene "spinti" al lancio tramite countdown. Di norma ci si deve spingere in avanti, con la faccia rivolta verso la caduta e braccia aperte.

Qui abbiamo diverse fasi:

* Caduta libera: durante la quale l'elastico ancora non è in tiro. In base all'altezza del punto di lancio e alla lunghezza dell'elastico, la caduta imprime una certa velocità e accelerazione di gravità. In teoria con soli 3 sec di caduta libera si dovrebbero raggiungere i 97 km/h, ma la resistenza aerodinamica del corpo umano abbinata al peso dell'elastico stesso che aiuta a vincere questa resistenza diminuiscono la velocità di caduta.
* Messa in tiro dell'elastico: in questa fase l'elastico entra in tensione, cominciando la sua fase di allungamento: si percepisce lo strattone. A seconda della posizione del corpo, questa fase viene percepita in modo diverso: normalmente durante la fase di caduta libera il corpo assume gradualmente una posizione quasi verticale, ma può accadere che tale piega non si completi, rendendo lo strattone più violento.
* Allungamento elastico: qui si continua a cadere verso il basso, con una notevole decelerazione, dovuta all elastico che si allunga.
* 1° Rimbalzo: la forza elastica accumulata dalla corda viene restituita e si ritorna verso l'alto con conseguente ricaduta in basso.
* 2° Rimbalzo: dovuto alla ricaduta del 1° Rimbalzo ma di entità inferiore
* 3° Rimbalzo: dovuto al ritorno del 2° Rimbalzo, con un'escursione decisamente inferiore.
* Penzolamento: quando i tre rimbalzi e dondolamenti sono finiti si rimane appesi all'elastico. A questo punto in teoria si rimarebbe a testa in giù, con un conseguente afflusso di sangue alla testa, ma per evitarlo la corda di sicurezza nel suo primo tratto è munita di nodi per permettere al saltatore di risalire a mano verso i piedi, attaccarsi a delle maniglie poste nel terminale dell'elastico e attendere la discesa.
* Discesa: in questa fase, tramite un motore elettrico posto alla pedana di lancio, viene rilasciata la corda, permettendo così al personale posto a terra di recuperare il saltatore e liberarlo dalle imbragature.
* Risalita della corda: in questa fase l'elastico è libero dal saltatore e sempre tramite motore viene parzialmente riavvolto verso l'alto. La fase di recupero del terminale viene effettuata a mano dal personale che, dopo averlo recuperato, lo ricollega ad un altro saltatore.
 
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